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venerdì 5 giugno 2015

Parco Avventura... YES YOU CAN!


Visto che mens sana in corpore sano, ogni tanto è anche necessario mettere alla prova il proprio fisico, i propri muscoli e la propria capacità di non scoppiare in lacrime attaccata ad una fune.
Dunque oggi sono stata al Parco Avventura.
Prima cosa.
Uno arriva in zona EUR e, davvero, non si aspetta tale tripudio di verde e natura.
Insomma, almeno oggi, nonostante i 33 gradi comodi, mi è sembrato enormemente vantaggioso.
I benefici del verde, con i benefici della città aka niente mostri volanti con zampe pelose, noti ai più con il nome di insetti.

Perfetto.
Comunque, arrivi al Parco e ti imbracano stile salame.
Caschetto, cuffia per capelli, corde, moschettoni e una carrucola che serve ad agganciarti e lanciarti, attaccata con una calamita che non si stacchi manco se la preghi.
Ho faticato di più a fa lo stacca e attacca che i percorsi.

Ad ogni modo.
Cominci con il karma che sorridendo viene da te e si presenta.
"Io sono il diavolo. Sto sorridendo, ma sono il diavolo".
Sì, perché la gente che fa questo tipo di lavoro, esattamente come gli istruttori di palestra, hanno la malsana perversione di godere delle sofferenze altrui.
Si vede.
Più tu fatichi, più tu sei al limite della disperazione, più i loro occhi brillano di una luce selvaggia e gioiosa che ti fa venire voglia di dargli un pugno in faccia.
Se solo ne avessi la forza.
O non fossi appesa penzoloni a "non so quanti metri, ma comunque troppi" dal suolo.

Consiglio (soprattutto per le signore): abbigliamento comodo. In poche parole, dimenticate di essere vagina-dotate e vestitevi come un uomo. Niente trucco, si scioglierebbe e diventereste dei simpatici panda. Niente pantaloni che stringono, rischiate di finire con il culo in bella mostra.
E no, se ve lo state chiedendo, a me non è successo.
Ho sfoggiato anche un fantastico paio di calzettoni rossi fino al ginocchio.
Me li avevano dati con il kit anti-stupro insieme allo spray al peperoncino.

Ad ogni modo, all'inizio c'è la spiegazione.
Non mi ricordo come lo dicono loro in inglese, che fa più figo (infondo siamo sempre nella Roma ricca).
Il demonio ti spiega come usare moschettoni e carrucola (sempre che tu riesca a vincere contro Magneto nascosto dietro l'albero che ti rema contro).

Un burlone!
Cominci il percorso. Mentre fai i primi due percorsi ti senti invincibile. Ridacchi tra te e te, con fare sornione, mentre ripeti "Tze e sta cosa dovrebbe mettermi in difficoltà?!". 
Personalmente già stavo gongolando e meditavo una sfida di burpees con il demonio, che nel frattempo si era allontanato lasciando un anziano signore che era meno interessato a me e alla mia integrità fisica, di quanto Harry Styles sarebbe interessato ad un corpo di ballo composto da cubiste maggiorate.
E fidatevi, non sarebbe interessato.

Adesso, non sto a descrivervi stazione per stazione tutti i percorsi! I primi quattro erano abbastanza fattibili. Unica difficoltà un pezzo con dei cosi rossi nei quali dovevi infilare i piedi, che quando ho finito i bicipiti gridavano pietà. 
A parte quello, tutto regolare.
Scendi. Finito.
E poi guardi in aria.
Ci sarebbe il percorso nero. Ci sarebbe ma è difficile, dicono.
Ma, infondo fino a quel momento tutto è andato bene.



Spavalda e fiera ho deciso di farlo, trascinando ovviamente anche chi ne avrebbe fatto a meno.
Ed insomma è iniziato.
Il percorso nero.
La sensazione è più o meno quella che mi assaliva scesa dalla seggiovia quando imboccavo le piste nere.
Adrenalina, curiosità e una buona dose di incoscienza.
In questo caso però, ero anche inconsapevole.
Già la salita sulla scaletta è stata faticosa, ma non abbastanza da preoccuparmi. Ho dato la colpa alla stanchezza e alle due ore di percorsi appena effettuati.
Arrivata su, però, quello che mi attendeva era questo:


E no, non sto parlando del tizio mezzo nudo e muscoloso. Parlo della liana. La liana di Tarzan.
MA CERTO.
Perché non pagare per ammazzarsi. 
Che poi i drammi erano molteplici:
1) Era solo la prima tappa!
2) Come lo faccio?
3) Considerata la mia distrazione le probabilità di finire in qualche modo impiccata erano maggiori di quelle di sfracellarsi al suolo!
4) Come lo faccio?

Va bene, alla fine l'ho fatto. Non è stato elegante, né bello da vedere, potenzialmente patetico, ma l'ho fatto.
E mi so sentita un po' una figa, eh.
Sicuramente mi sono sentita più vicina alle mie origini.
E per origini intendo il mondo animale, una specie di gorilla. Non avrei dovuto depilarmi prima.

Comunque, non faccio in tempo a tirare il fiato che ecco che inizia l'inferno vero.
Adesso, non ho prove fotografiche, cerco di spiegarlo.
Pezzi di legno rotondi, piccoli e storti legati ad una corda blu.
Afferri la corda blu, ti tiri su con i bipiciti, metti tutti i due piedi sul tondino di legno, poi secondo loro, tu dovresti lasciare la corda con una mano e prendere quella successiva e di nuovo, bicipiti e piedi.



Partiamo dal presupposto che se l'ho fatto io, può chiunque.
Sono arrivata alla fine sudata come uno schifo, mentre ripetevo a me stessa "stasera in palestra vojo ride!".
Comunque, se soffrite di vertigini, evitate.
Se soffrite di attacchi di panico potete farlo. Sarete troppo impegnati a pensare di salvarvi la vita per lasciare che l'ansia dilaghi. Ricordate, l'istinto di sopravvivenza è vostro amico.

Non è comunque finita qui, ovviamente.
C'erano diverse altre tappe, tutte faticose, stancanti e potenzialmente mortali.
Che poi mentre stavo lì su a fare questo

sembra facile, ve ce vojo vede!
Il demonio, che intanto era tornato, ha pensato bene di fare conversazione. 
Primo argomento di conversazione: "io in realtà dovrei staccare, ma se non arriva l'altro tipo specializzato in soccorso non posso ... sai, se dovesse succedere qualcosa ..."
SCUSA.
Te sembra il momento di avanzare cotali ipotesi nefaste???

Mi so sentita in dovere di scomodare Silvio!

Secondo argomento: "ma tu fai pallavvolo ve'? Se vede dalle cosce!"
SCUSA.
Vorresti dire che sono grassa?!?!
Comodo parlare mentre sto sospesa a mezz'aria, ve'?
CODARDO!
La cosa, però, devo dire ha accelerato notevolmente la mia discesa.
Quando ho messo i piedi a terra, però, ero troppo stanca per ucciderlo. Ed ero troppo presa a compiacermi di quanto avevo appena fatto.

Insomma, il tempo è volato, mi fa male tutto, sono stanca morta, ma ne è davvero valsa la pena!
Viva il Parco Avventura.
Mika approva!

3 commenti:

  1. ahahahah se non soffrissi di vertigini e non avessi due ernie aldisco ci andrei subito ahahah si come no.
    Ho ancora bene stampata in mente la notizia di uno, che la scorsa estate si è sfracellato al suolo nel parco di Firenze, questa è la classica ciliegina sulla torta
    Grande, coraggiosa e divertente Mika :D

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    1. Awwww.. ma no! Ti legano come un salame, non devi avere paura! Insomma, io soffro di attacchi di panico e ci sono riuscita senza iperventilare, quindi possono tutti Pass <3

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    2. Awwww.. ma no! Ti legano come un salame, non devi avere paura! Insomma, io soffro di attacchi di panico e ci sono riuscita senza iperventilare, quindi possono tutti Pass <3

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