Social Network. 5 opinioni comuni sulla rete.

I Social Network, croce e delizia di ogni navigatore come si deve.
Si discute costantemente dei Social Network.
Sono una cosa buona o cattiva? Sono uno strumento di aggregazione o di isolamento? Sono l'olio di palma o la bava di lumache bio con proprietà organolettiche?
Insomma tanto rumor sui social e nessuno che sappia dare una risposta definitiva a questo dilemma amletico.
Tutta questa incertezza deve finire. Perché mette ansia. E l'ansia fa venire le rughe e fa gonfiare le caviglie, e poiché siamo a giugno nessuno può permettersi le caviglie gonfie. Dunque sono qui io, pronta a fornire al popolo la verità vera, come sempre.



Le persone per colpa dei social hanno smesso di parlare tra di loro.

Questa pare essere la più grande preoccupazione degli anti-social. La gente ha smesso di parlare. Una base di verità c'è senza dubbio. Le persone non si parlano più, perché passano gran parte del tempo con la faccia appiccicata ad uno schermo e non socializzano più come dovrebbero. Addirittura si scrivono quando sono nella stessa stanza.
Siamo tutti d'accordo. Ma forse ci si dovrebbe interrogare sul perché le persone non si parlano.
Per esempio, la mattina quando prendo il treno o la sera quando torno a casa, generalmente trascorro un quarto d'ora di beatitudine leggendo un libro. Se per qualche ragione sono a corto di roba da leggere, passo il tragitto a muovermi tra Fb, IG, tumblr e chi più ne ha più ne metta.
Perché non parlo con le persone? Per colpa di Zucky?



No gente. Il fatto è che non ci va di parlare con le persone. Punto.
Non ci va perché siamo stanchi, perché viviamo una vita frenetica e abbiamo a mala pena il tempo di parlare con i nostri amici e quei 15 minuti vogliamo viverceli in santa pace a leggere, navigare o immaginarci al royal wedding (e parlo di Chiarona e Fedez).
Inoltre, il fatto che la gente non comunichi più non è neanche vero. Le persone interagiscono eccome attraverso i social network, è solamente un modo diverso di comunicare.
Internet ha reso possibile creare la nostra comunità personale e ognuno può costruirla come desidera. Può escludere o includere chiunque nella sua rete. Immaginate Salvini. Potrebbe costruire un profilo fb privato senza rom, immigrati, omosessuali o comunisti. Pensate quanto potrebbe essere felice!

Su internet possono farsi brutti incontri.

Ricordo ancora gli albori delle comunità virtuali quando non c'erano i social network ma il trisavolo di tinder era già in aguato sotto forma di chat.
All'epoca questa affermazione era vera. Chi andava a cercare compagnia su internet nel migliore dei casi aveva problemi relazionali. Oppure era un maniaco con disturbi seri della personalità.
Senza contare che le chat di incontri erano un ambiente pieno di fake. Persone che si fingevano altre persone, persone che si fingevano Paris Hilton, persone che .... (fill the gap).

Online

Offline

I social network hanno eliminato questo problema. Oggi per capire se una persona esiste davvero la si cerca su facebook o instagram. In un attimo sai subito se è single, se guarda programmi trash e se si fa foto solo di faccia.
I gruppi fb, inoltre, creano delle piccole comunità omogenee che possono effettivamente aggiungere valore alla vita della gente. Io in prima persona ero scettica rispetto alla possibilità di stringere amicizie alla maniera virtuale.
Poi l'illuminazione. Un gruppo di persone disturbate è entrato nella mia vita e mi ha fatta ridere, sorridere, emozionare. Mi ha ascoltata, consolata e aiutata. Certo, non posso dire che siano normali ma uno deve sapersi accontentare!
[saluto il gruppo whatsapp e tutti quelli che mi conoscono]
Su una cosa però, devo essere d'accordo con i detrattori dei social. Non sempre questa aggregazione per interesse porta cose belle, basta pensare alle mamme pancine.
Almeno così, però, potremmo censirle. Che Salvini sia con voi e con il vostro spirito.

I social media sono pieni di haters

Questo perché nella "vita vera" invece tutti parlano bene di tutti.
Mi è capitato proprio di recente di aver interagito con persone che come primo argomento di conversazione hanno optato per la sparlata libera.



Non è questione di social o non social, è questione di educazione.
Sicuramente il mondo di internet facilita la vita di chi non ci mette la faccia. Questo però non significa che tutti gli altri debbano tacere.
Un conto sono le battute, un conto sono le critiche, un conto è il cyber bullismo. Non può darsi la colpa a uno strumento quando il problema è il modo in cui le persone sono state educate.
Nonostante ciò, credo che questo sia probabilmente l'unico problema reale.
Le dinamiche del branco, anche sui social, spesso sfuggono di mano. Basti pensare al binomio twitter/GF. Un gruppo di persone, brave persone anche, che per contrastare un'aggressione hanno praticamente demolito Baye Dame.
La coerenza. Questa sconosciuta.

Social Network e bufale

La diffusione della pseudoinformazione è un problema. Ancora una volta, però, è un problema più legato alla persona che allo strumento.
Io, personalmente, non apprezzo molto la pratica delle fake news, specie quando cavalcano l'onda di qualche evento che percepisco come drammatico. Neanche apprezzo lo humor nero. Detto ciò, neanche Massimo Boldi mi fa ridere quindi, semplicemente, non lo guardo.
Il problema reale, però, è un altro. Il problema è la stupidità.
A prescindere del fatto che facciano ridere o meno, tu individuo che credi alle fake news meriti lo strappo della tessera elettorale.
Essere stupidi non può essere un diritto. Essere ignoranti non è un'opzione se poi vuoi decidere per il Paese.
Ho sentito gente credere al fatto che "la Cassazione ha fatto una legge che vieta la barba lunga".



Quante cose sbagliate in una sola frase.
1-le cose si fanno, non le leggi. "Fare una legge" è cacofonico.
2- Come ti viene in mente di prendere sul serio una cosa del genere.
3- MA COSA VUOI VOTARE SE PENSI CHE LA CASSAZIONE ESERCITI IL POTERE LEGISLATIVO.
Dunque, il problema è ancora una volta l'ignoranza. E mi rendo conto che questa può essere un'affermazione impopolare, ma davvero vorrei trasformarla in qualcosa di costruttivo. Prima di esprimersi è bene informarsi al meglio perché questa è la miglior tecnica di prevenzione contro le figure caprine.
Che poi la cosa che mi offende di più è che ci fosse mai qualcuno che credesse alla mia storia d'amore con Chris Evans.

Il Social Network è democratico

Questo è male. La democrazia non è una cosa che apprezzo perché uno parte con tutte le buone intenzioni a fare il democratico e poi si ritrova con Trump, la Brexit e il governo del cambiamento dalla padella alla brace che mi stanno facendo rimpiangere Silvio. E ho detto tutto.
I social sono l'ambiente ideale perché ognuno possa dire la sua.
Adesso, questo potrebbe anche essere utile se le persone ricordassero che la libertà di pensiero non equivale alla libertà di sparare minchiate.

Dunque per concludere. I social sono una cosa bella, uno strumento potente alla portata di tutti.
MA:

So be kind. E soprattutto be smart.

E dopo questa vi saluto.
All the love, Mika.