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domenica 30 novembre 2014

E la luce dimentica





Ombra..
calma, soffice, leggera
accogliente, complice ed ancora madre.

Madre di chi come lei
vive fuori dal cono
senza luce, senza risa
senza spoglie ed essendole lei stessa.
Le spoglie di chi al sole ci vive
e nutre ciò che nell'ombra cammina.
Le anime bruciate, dannate,
condannate a volere anelare, agognare.
Un'agonia senza fine
laconica, triste, malinconica
troppo affannata a fare domande
per fermarsi ed avere risposte.
Dall'ombra esci strisciando
per cercare, afferrare,
insozzare con dita nere di morte
la luce che intorno pulsa, sconvolge
e mostra al mondo il tuo vero volto.
E allora, per un attimo,
un istante
sei una goccia
come quelle che brillano al sole
e pendi dalla foglia della stessa pianta.
Ma la tua pozzanghera è marcia
putrida, lurida acqua di palude.
Non sarai mai il pianto insensato di un bambino
sarai la lacrima nera
incastrata nella rima incrostata
negli occhi di una puttana.
E quando l'attimo passa
 poi ti specchi in te stessa
negli stracci succinti che ti danno corpo ..
Allora strisciando rientri nell'ombra
al tuo posto grigio e senza calore.
E la luce dimentica
quel sogno tuo appena accennato,
mentre ancora rossa la tua nuova cicatrice
spicca beffarda per costringerti
a celarti ancora più nella tenebra.
E la luce dimentica.

2 commenti:

  1. No, ma... sono senza parole!
    E' stupenda, Mika *____________________*

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    Risposte
    1. Grazieeeee Alba... qualche volta riesco a non essere una cazzona professionista! Ma è raro, eh!

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